Pareri in materia di Appalti Pubblici
Argomento: interesse archeologico
L'art. 41 comma 4 del D.Lgs 36/2023 recita: Ai fini dell'applicazione dell'art. 28 comma 4 del Codice dei Beni Culturali e de Paesaggio, di cui al decreto legislativo 42/2004 ..., per i contratti pubblici di lavori la verifica preventiva dell'interesse archeologico, si svolge con le modalità procedurali di cui all'allegato I.8.; l'art. 28 comma 4 del D.Lgs. 42/2004 precisa che: In caso di realizzazione di lavori pubblici ricadenti in aree di interesse archeologico anche quando per esse non siano intervenute la verifica di cui all'articolo 12, comma 2, o la dichiarazione di cui all'articolo 13, il soprintendente può richiedere l'esecuzione di saggi archeologici preventivi sulle aree medesime... La lettura combinata dei due articoli sopra riportati sembra escludere la necessità di procedere alla redazione della VPIA in caso di realizzazione di lavori pubblici NON ricadenti in aree di interesse archeologico. Detta lettura sembra confortata dal fatto che il comma 4 dell'art. 28 del D.Lgs. 42/2004 si riferisce solamente alla realizzazione di lavori pubblici. Infatti per i lavori privati gli Uffici Urbanistica dei Comuni inviano le pratiche alle competenti Soprintendenze solamente nel caso in cui le opere ricadano all'interno di aree di comprovato interesse archeologico. In caso contrario si creerebbe una grande disparità di trattamento tra il pubblico e il privato. Si richiede se la suddetta interpretazione è corretta.
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